"Indietro nel tempo in punta di piedi" risponderei d'impulso.
Ma quanto indietro dobbiamo andare? Chi è stato dunque il primo ballerino?
La danza, così come molte delle grandi arti, è sempre stata parte integrante della vita dell'uomo, ed è davvero difficile stabilire in maniera chiara quando effettivamente i primi passi dell'uomo sono stati consapevolmente danzati.
Va aggiunto che la storiografia della danza, è una disciplina piuttosto recente, risale infatti solo al 1901 il primo tentativo di tracciare una linea del tempo capace di riassumere tutto ciò che comprende la storia della danza.
Se dovessimo parlare unicamente di danza classica, scopriremmo che la disciplina dichiaratamente accademica venne fondata nel 1660 dal sommo Re Sole di Francia, Luigi XIV, che a Parigi fondò di persona la prestigiosa Académie Royale de Dance.
È piuttosto noto come la nobiltà francese fosse particolarmente affezionata all'arte della danza, specialmente nel suo ruolo seduttivo, dove le grandi feste erano occasione di corteggiamenti e di svago.
Immense erano le feste in maschera, accompagnate da musiche incessanti e da danze eleganti.
Quello che forse non è altrettanto noto, è l'importanza sociale che effettivamente le feste da ballo rivestivano nella società.
Basti pensare che lo stesso soprannome ''Re sole'' che rende ancor più celebre nella storia Luigi XIV, viene dalla sua prima apparizione all'interno dell'alta società nobile, in occasione di una festa da ballo in maschera, dove per l'appunto, il giovane Luigi vestiva la maschera del sole.
In quell'occasione, la sua grandezza di futuro sovrano al trono di Francia, viene stabilità già dal modo in cui ci si è presentato, in una delle occasioni più importanti dell'epoca: la festa da ballo.
Questo ci fa capire come le feste di danza avessero un ruolo così importante per la società, tanto da determinare per l'eternità la considerazione di un re. Diventavano occasione di affermazione sociale, per dimostrare il potere e la ricchezza.
Certamente questo mondo fatto di bellezza, sfarzo, luci, musica e balli è noto a molti, ma se dovessimo andare ancora più indietro?
Ecco che incontriamo l'intramontabile grandezza degli antichi Greci.
La danza andava di pari passo con la musica così come con tutte le altre arti.
Tersicore era infatti la musa della lirica corale e della danza. (diversi concorsi di danza portano infatti il suo nome).
Qui emerge un termine interessante: ''corale''.
Il coro della tragedia greca, nelle messe in scena su cui innumerevoli libri continuano a fantasticare, non si limitava unicamente al canto, ma anche alla danza.
I greci non disgiungevano mai il canto dalla danza perché andavano, per così dire, di pari passo, ed entrambi erano indispensabili per comunicare le emozioni protagoniste dello spettacolo.
Ma nella nostra ricerca nel tempo sulla nascita della danza, ci viene in soccorso Polimnia, a cui sono dedicati molti inni, musa della danza rituale e del canto sacro.
Il teatro infatti, non aveva solo un ruolo di svago, ma anzi rappresentava un vero e proprio momento di spiritualità collettiva, aveva un valore rituale.
Purtroppo noi non sappiamo molto di come effettivamente apparivano queste misteriose danze rituali, poiché la danza purtroppo non si pietrifica nel tempo, e la fotografia dell'epoca non era altro che la pittura, di cui ci è rimasta solo quella vascolare, purtroppo insufficiente per farci un'idea più concreta di qualche suggestione.
Ma questo aspetto della ritualità legata alla danza, ci diventa fondamentale per fare un ulteriore passo indietro nel tempo.
Incontriamo infatti la splendente civiltà Minoica, collocata ancora più indietro nel tempo. Il periodo d'oro risale circa al 1500 a.C, ben prima dell'età classica che ha reso celebri i Greci, circa un secolo e mezzo prima della famosissima guerra di Troia.
La civiltà Minoica splendeva in tutte le arti, e ancora oggi abbiamo la fortuna di poter osservare ciò che è rimasto della grande città di Cnosso, da cui il labirinto abitato dal terrificate Minotauro.
Mettendo da parte la mitologia, sappiamo invece con certezza che la danza era una delle arti più praticate con scopo rituale da questa civiltà, essendo uno dei metodi più efficaci per il contatto con gli dei.
In particolare la danza col toro, che consisteva nel liberare l'animale all'interno di un'arena mentre dei giovani acrobati dovevano tentare di evitare le sue corna.
L'atto coreografico si coronava in salti acrobatici sopra al toro.
Non c'è tuttavia traccia di quella che oggi è la famigerata corrida. Il toro, da quel che sappiamo non veniva sacrificato in seguito. Si trattava di una vera e propria danza, dove il toro, infinitamente sacro per questa civiltà, dava prova della sua forza divina mentre l'uomo cooperava con lui in maniera armoniosa.
Ma possiamo dunque spingerci ancora oltre?
Circa nel 3000 a.C. gli egizi praticavano già la danza sia a scopo di ozio che a scopo rituale, accompagnata dai tamburi.
E prima?
Le nostre impronte si perdono nella storia fino al punto che diventa davvero difficile riuscire a ricostruire un quadro ben definito di quel che si cerca. Non c'è tuttavia motivo di non credere che l'uomo primitivo non danzasse se non altro a scopo rituale. Possiamo affermare con certezza che a partire da circa 60 mila anni fa l'uomo praticava la danza esattamente come l'arte pittorica.
L'arte, in quanto espressione, nasce a partire dalla costruzione del linguaggio e del pensiero astratto, vale a dire un'interpretazione rispetto la vita e, in maniera ancor più significativa, rispetto all'aldilà, la vita dopo la morte. Nel momento in cui l'uomo ha cominciato a concepire un mondo che non si vede, a credere in qualcosa che non si può toccare, all'anima che vive oltre questa vita, in quel momento l'uomo inventa l'arte, fortemente legata a qualcosa di sacro e rituale.
Numerosissime sono le danze incise o dipinte sulla pietra delle caverne, teatri di rituali a noi sconosciuti, marionettati da sciamani danzanti in abiti spesso mostruosi che inglobano corna di cervo.
Si può quindi affermare che la danza nasce con l'uomo, ne è parte integrante. Interessante è constatare che nei millenni ne mantiene le funzioni primarie: esprimersi e comunicare.
Con il tempo, assumendo la raffinatezza tipica del "gesto danzato" è diventata arte. Quella che ancora oggi, con le sue radici antichissime, possiamo ancora ammirare.
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