Non importa la tua età,
se ancora non ti conosci davvero,
se hai mal di schiena
o se la tua gamba destra
non ti sostiene più come allora.
Puoi accogliere il tuo corpo ora
con rispetto
nella sua fragilità, forza e imperfezione.
Non importa quanti impegni tu abbia nella giornata
perché troverai sempre uno spazio per danzare,
anche solo con il pensiero
mentre stendi i panni, studi o cucini per la cena.
E ogni tanto
sarai obbligato a prenderti una pausa
mentre aspetti la prossima metro che non arriva.
E magari nelle orecchie avrai una musica
e inizierai a immaginare una danza
mentre prendi o perdi
il prossimo treno.
Ci sono attimi dove la danza
ti strapperà dalla realtà
per toglierti dal quel rumore irrequieto
che senti dentro.
Altre volte ti cullerà
chiedendoti di stare fermo
e ascoltarti.
A volte ribollirà
tra lo stomaco e le estremità del corpo
e ti farà saltare e muoverti come un selvaggio
e ti sentirai libero da tutto,
anche da te stesso.
Danza come punto di congiunzione
tra il sé e il mondo
per raccontare ciò
che non riesci a spiegare altrimenti.
A volte ti stupirà constatare
che riuscirai a comprenderti
solo dopo aver danzato, creato.
Troverai in un movimento
qualcosa di te
che non riuscivi a vedere
e accoglierai le tue ombre
smettendo di rifiutarle
e tornerai a respirare
in equilibrio su te stesso.
Quando la danza vive
tu vivi
ed è così che avviene
la grande trasformazione.
Prezioso è il momento
dove i passi si fondono
con ciò che sei.
E preziosa è l'irripetibilità
di quel gesto e di quel sentire.
A volte non riuscirai
a danzare solo
e questo non è un problema.
Avrai bisogno
di qualcuno che lo faccia con te
e in quella condivisione
troverai energia nuova.
Uno scambio nel silenzio,
senza spiegazioni.
Uno scambio che ha
le sfumature della profondità
della vita
e della verità.
Aderirà al tuo corpo
senza che tu te ne accorga
e ti ritroverai diverso,
rinnovato.
La danza esiste
nel momento in cui si compie
ma lascia una scia invisibile
che ha il potere della trasformazione.
Danza, danza, danza
che in fondo è lì
che sei te stesso.
Con affetto,
Elisa
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